Scopri cosa vedere a Cetara: un antico borgo di pescatori
Tra i paesi più caratteristici della Costiera Amalfitana, spicca, senz’altro Cetara, un autentico borgo di pescatori che ancora oggi si tiene stretto il suo forte legame con il mare. Cetara si trova in Campania, in provincia di Salerno, e sorge sulle pendici del monte Falerio. Il suo centro storico, dall’alto di questa piccola valle, si espande in discesa fino ad arrivare al mare dove si adagiano caratteristiche case colorate, che pare quasi si divertono a voler comporre un mosaico. Le cose da vedere a Cetara si trovano quasi tutte lungo il corso principale che accompagna fino alla spiaggia “Marina di Cetara” con la sua affascinante torre. Percorrendo Corso Garibaldi si incontrano, così, numerosi ristoranti, botteghe artigiane per la vendita di prodotti tipici, diverse chiese e tanto altro, tutto avvolto in una dimensione che è tipica di un borgo marinaro che conserva intatte tutte le sue tradizioni.
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Cetara e la tradizione della pesca
L’attività primaria di questo piccolo comune è sempre stata la pesca e le origini del suo nome lo confermano. Cetara deriva infatti da Cetaria, ovvero “tonnara”, e non tutti sanno che questo paese è rinomato proprio per la prelibatezza dei suoi tonni, già durante il medioevo. Un tempo i pescatori cetaresi restavano in mare anche mesi interi per riuscire a trovare i tonni migliori. Le alici, invece, da cui deriva la famosa colatura, per cui Cetara è sicuramente più conosciuta, vengono pescate durante la notte dalle lampare, ed è un’attività più recente rispetto a quella del tonno, iniziata nel primo quarto del novecento. Tra tutti i paesi del Golfo, Cetara è sempre stata la marineria con il più alto quantitativo di alici pescate, e ancora oggi, la sua flotta è una delle più importanti di tutto il Mediterraneo.
Tonno e alici sono dunque i prodotti tipici di questa terra e caratterizzano, ovviamente, gran parte della cucina locale di Cetara. La diffusione dei suoi prodotti tipici, ha sicuramente contribuito alla crescita del turismo, anche se quello che si è sviluppato a Cetara non è ancora un turismo di massa, come per molti borghi della costiera, presi letteralmente d’assalto. Pertanto, se si vuole scoprire un borgo dagli antichi sapori marinari, dalla bellezza paesaggistica e allo stesso tempo stare lontani da calche di turisti e visitatori, allora Cetara è la meta adatta per trascorrere una giornata all’insegna del buon cibo e del relax.
Marina di Cetara
L’immagine di Cetara, se la si guarda distesa verso il mare, è racchiusa tutta nella sua spiaggetta che termina con l’antica torre da un lato, e il caratteristico porticciolo dall’altro. Intorno le case arroccate dai colori pastello, e qualche gozzo tirato a riva. Uno scenario incantevole che vuole proprio somigliare ad una bella cartolina. E invece è solo la realtà, e si tratta di Marina di Cetara, la spiaggia del paese, un luogo tranquillo e poco affollato fuori stagione, dove è possibile godersi un bagno nelle sue acque limpide. Parte di questa spiaggia è attrezzata con lettini e ombrelloni, e se il tempo lo permette, il lido funziona anche nei mesi non proprio estivi consentendo il noleggio di sdraio a chi volesse godersi anche solo un po di sole.
Torre Vicereale di Cetara
La Torre Vicereale, che svetta ai piedi della Marina di Cetara, è il simbolo per eccellenza del paese. Il suo fascino sovrasta tutto l’abitato del borgo e contribuisce a rendere ancora più pittoresco questo tipico villaggio di pescatori. La Torre risale al XIV secolo e la sua funzione era quella di difendere la costa dagli attacchi dei Turchi durante le invasioni del 1400. Dalla tipica forma cilindrica, questo edificio è costruito totalmente in pietra, e all’epoca era dotato di 3 cannoni e tre “petrieri” per riuscire a colpire il nemico puntando verso il basso. Durante gli anni è stata più volte modificata, ne è d’esempio il piano sopraelevato, aggiunto durante il periodo aragonese, e ulteriori due piani realizzati nel XIX secolo.
Museo Civico di Cetara
Oggi, all’interno della Torre Vicereale si trova il Museo Civico di Cetara, aperto nel 2011, dove è possibile trovare esposti numerosi dipinti di artisti detti “costaioli” perché hanno ritratto meravigliosi paesaggi della costiera amalfitana. Tra questi spiccano i nomi di Ugo Marano e Manfredi Nicoletti. Nelle sale inferiori della Torre, si trova invece il Museo-cantina dedicato alla colatura delle alici. In questo luogo si conservano botti antiche dove viene riposto e lasciato ad invecchiare il liquido ottenuto dalla macerazione delle alici tenute sotto sale.
Il Museo Civico è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 23:00.
Altre spiagge di Cetara
Dalla Torre Vicereale di Cetara, scendendo una rampa di scale, si raggiunge invece la spiaggia del “Lannio”. Questa spiaggia è così chiamata perché, secondo una leggenda, pare facesse riferimento alle “lagne” dei monaci, che durante le lotte con i saraceni furono trucidati proprio in questo luogo. La spiaggia è lunga circa 110 metri ed è perlopiù sabbiosa, tranne l’ultimo tratto con piccoli scogli.
Superando invece il porticciolo di Cetara si raggiunge la spiaggia del porto. Si tratta di una spiaggia formatasi recentemente negli anni ‘80, quando a seguito di un terremoto fu utilizzata come deposito di materiali per la ricostruzione del paese. Grazie alle correnti, ai detriti e ai sassi che man mano hanno allungato l’arenile, si è formata l’attuale spiaggia come la vediamo oggi. La spiaggia non è molto grande, misura circa 70 metri, e grazie al moto delle correnti questo tratto di acqua si presenta davvero limpidissimo.
Chiesa di San Pietro Apostolo
Lasciamo adesso il mare alle nostre spalle e inoltriamoci lungo la salita del corso Garibaldi per scoprire le altre cose da vedere a Cetara. Dunque, un altro inconfondibile simbolo del borgo di Cetara è la colorata cupola di maioliche della chiesa di S. Pietro, che notiamo già durante le curve della costiera, prima ancora di giungere al borgo. La Chiesa di San Pietro è la chiesa patronale del paese, ed è una delle prima cose da vedere a Cetara entrando nel suo centro storico. Di questa chiesa si hanno le prime notizie nel 988, anche se quella che vediamo oggi è il risultato di successive modifiche, almeno per quanto riguarda la sua sopraelevazione. Di un tempo anteriore sono, invece, il campanile e la cripta.
L’interno è costituito da un’unica navata con pianta a croce latina con cappelle laterali, in fondo, il transetto e sopra di esso la cupola maiolicata di cui abbiamo detto prima. Da notare all’interno è l’altare maggiore in marmo policromo del ‘700, una pala d’altare raffigurante la crocifissione del ‘500, diverse statue lignee appartenenti a varie epoche e dipinti su tela del ‘700. Tre le statue spicca il busto ligneo di San Pietro che viene portato in processione per le vie del paese durante la festa patronale, il 29 giugno.
Chiesa di San Francesco
Sempre sul corso principale di Cetara, salendo delle scale si giunge su una terrazza dove incontriamo la Chiesa di San Francesco, parte integrante dell’omonimo complesso conventuale del 1585. La facciata di questa chiesa è molto semplice: presenta un portale del 1600, una nicchia posta al centro con l’immagine dell’Immacolata insieme con San Francesco e Sant’Antonio, e infine un timpano triangolare con il simbolo del santo. L’interno presenta invece un’unica navata coperta con volte e cupola emisferica, decorata interamente con affreschi del ‘600. Ai lati della navate si trovano altari e nicchie sovrastati da arconi, sotto, trovano posto le statue di Santi, di Cristo e della Madonna. Anche qui, è da notare l’altare maggiore in marmo policromo, sormontato tra l’altro, da una tela raffigurante la deposizione di Cristo del Benincasa datata al 1745. Anche in questo caso, la statua di San Francesco, insieme con quella dell’Immacolata Concezione, viene fatta sfilare per le strade di Cetara il 4 ottobre e l’8 dicembre, come vuole la tradizione.
Il vecchio Convento di San Francesco si trova praticamente adiacente la chiesa, oggi, però al suo posto si trova un rinomato ristorante che si chiama “Al Convento”, appunto. In questo posto molto conosciuto, è possibile gustare le prelibatezze tipiche di Cetara, tra cui il tonno e piatti a base di alici. Nei mesi non invernali, parte dei tavoli vengono allestiti sulla terrazza attigua, godendo di una bella vista sul corso di Cetara. Nelle sale interne del convento si trovano invece gli uffici del comune.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
Alla fine del paese, nella parte più alta di Cetara, merita uno sguardo la piccola chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli. La chiesa risale ai primi anni del 1800, e probabilmente sostituiva un precedente edificio del ‘500 sempre intitolato a Maria di Costantinopoli, ma meglio conosciuto come Santa Maria d’o Puopolo. Questa parte di Cetara è chiamata rione Casale, e la chiesa si trova nell’attuale Piazza Europa. L’interno ha un’unica navata a forma di rettangolo, in fondo si trovano il transetto e il campanile. L’altare in marmo policromo, è databile a fine ‘800 ed è sormontato da un’edicola con un dipinto su tela del ‘600, raffigurante la Madonna col Bambino, probabilmente opera di Giovanni Antonio d’Amato.
Cosa mangiare a Cetara
La cucina locale di Cetara è chiaramente il pesce, e tra questi, lo abbiamo già detto, spiccano il tonno e le alici. Con questi pregiati alimenti vengono preparati diversi piatti da non perdere assolutamente, tra cui i famosi spaghetti conditi con la colatura di alici. In alternativa, si può decidere di affidarsi agli chef dei numerosi ristorantini del centro storico di Cetara, e lasciarsi deliziare dai loro piatti. Pescato del giorno, cuoppo fritto, o anche un semplice panino a base di tonno. C’è n’è per tutti i gusti e i palati.
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La colatura di alici di Cetara
Cetara è il paese della colatura di alici, il prodotto tipico per eccellenza. Ma di che cosa si tratta specificamente? In pratica le alici dopo essere pescate con l’utilizzo delle lampare, vengono eviscerate e sistemate a strati alterni in un contenitore di legno chiamato “terzigno”, per essere successivamente ricoperte di sale. Questi contenitori vengono poi pressati con appositi pesi, e quando, dopo sei o nove mesi, il processo di maturazione è terminato, si raccoglie il liquido grazie ad un attrezzo detto “vriale”. Quello che viene fuori è un liquido dal colore dell’ambra, dall’aspetto corposo e dal sapore forte, pronto per essere utilizzato. Si dice che questo condimento sia un derivato del Garum romano, una salsa di pesce che usavano già gli antichi romani e di cui parlava anche Plinio. La colatura una volta pronta, viene usato sia come condimento di contorni, sia per farcire piatti di pasta, come i famosi spaghetti alla colatura di alici, da non perdere assolutamente. O la si ama o la si odia, ma se la colatura di alici vi conquista il cuore, allora non dimenticate una scorpacciata nelle numerose botteghe che si trovano lungo la via principale di Cetara.
La "Notte delle Lampare"
Ogni anno, nel mese di luglio, si tiene a Cetara la tradizionale “Notte delle Lampare”, giunta quest’anno alla sua 45° edizione. La festa viene organizzata da anni con l’obiettivo di conservare la tradizione dell’antica tecnica di pesca delle alici, e per valorizzare la cultura e la storia di Cetara. Durante i festeggiamenti viene organizzate una vera battuta di pesca nelle acque a largo di Cetara. Il mare viene completamente illuminato dalla luce delle lampare e tutto l’abitato attende a riva il rientro dei pescatori con le loro reti piene di alici. Per questa occasione vengono organizzati vari momenti di intrattenimento che si tengono sia in spiaggia che nella piazza San Francesco, dove è possibile degustare tutta la prelibatezza delle alici preparate in svariati modi. Non mancheranno musica, spettacoli e tanto altro divertimento. Tutte le informazioni sull’evento le trovate qui: https://www.nottedellelampare.it/