Passeggiate lungo il Lago d'Averno, scoprite i luoghi di Virgilio, passate accanto la casa della Sibilla
“Vidi i luoghi di Virgilio… dunque i laghi d’Averno e di Lucrino, e le stagnanti acque dell’Acheronte. Vidi la patria, e la casa della Sibilla e quello speco temendo onde gli stolti non tornarono indietro e dove i saggi non si attentano di penetrare”.
Francesco Petrarca, 1343
Non distante dal centro cittadino di Pozzuoli si incontra il lago D’Averno, un placido specchio d’acqua circolare circondato da un’area verdeggiante dove è piacevole passeggiare.
Qui abitano il silenzio e la natura, in uno scenario e un’atmosfera davvero suggestiva, mistica, a tratti inquietante. Forse proprio per questo, Virgilio identifica questo luogo, nella sua Eneide, come l’entrata agli Inferi.
In realtà il motivo è legato alle sue origini.
In pratica questo lago è nato nel ventre di un vulcano che, poco a poco, nel corso dei secoli, si è spento. Le continue emissioni sulfuree dal suo cratere provocarono la morte di tutti gli uccelli che si alzavano in volo verso quella zona. Così, gli antichi chiamarono questo lago con il nome di “Aornon”, ovvero “luogo senza uccelli”.
Proseguendo la nostra passeggiata lungo il lago, incontriamo la suggestiva Grotta della Sibilla, che fino al 1932 si pensava fosse l’antro della Sibilla, che è un’altra cosa e si trova invece nel Parco Archeologico di Cuma. In realtà, qui si tratta di un camminamento militare scavato nel tufo in epoca romana come collegamento al Portus Julius, che l’imperatore Augusto fece costruire nel I sec. d.C, e in effetti questo rettilineo collegava il lago d’Averno con il lago di Lucrino al marea
Fino a qualche anno fa, grazie ad un generoso custode, era ancora possibile percorrere i 200 metri di questa grotta e incontrare graffiti vari sulle sue mure. Oggi purtroppo non è più aperta al pubblico.
Del porto non rimane niente che si possa vedere sulle rive del lago. Solo se si decide di effettuare un’escursione in barca, è possibile identificare alcune strutture che giacciono sui fondali. Sulle sue sponde troviamo invece le rovine dell’antico Tempio di Apollo. Si tratta di un complesso termale costruito dall’imperatore Adriano. In passato il tempio vantava un tetto a cupola grande quanto il Pantheon di Roma. Oggi, purtroppo, di quell’enorme struttura restano visibili solo quattro finestre ad arco.
Informazioni:
Via Lucrino Averno
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Montenuovo - l'ultimo arrivato
Lasciamo dunque il Lago d’Averno per costeggiare le pendici del Montenuovo. La storia della nascita di questo vulcano, il più giovane d’Europa, ha dell’incredibile da raccontare.
Ci troviamo nei pressi di Lucrino, adiacente il lago d’Averno, in una zona da sempre soggetta all’attività sismica.
Negli anni precedenti la nascita di Montenuovo, le attività sismiche in questa zona, si fecero molto più intense del solito. Il mare cominciò a ritirarsi riversando a riva migliaia di pesci morti, ma nulla di tutto questo fece però pensare, che da lì a due anni ci sarebbe stata una violenta eruzione. Era il 29 settembre del 1538 quando la terra si spaccò riversando ininterrottamente per diversi giorni fuoco, cenere, pomici e pietre, fino a dare il benvenuto al nuovo arrivato di 134 metri: il Montenuovo.
Questa eruzione costò la vita al piccolo insediamento romano di Tripergole, lasciando solo la vista del cratere arido.
Oggi il vulcano è spento ed è diventato la sede dell’Oasi Naturalistica di Montenuovo, una riserva naturale fuori dal caos, con la sua collina ricca di vegetazione e le sue pendici con una vista mare spettacolare.
Informazioni:
L’Oasi Naturalistica di Montenuovo si trova a Via Virgilio, Lucrino.
Tel: 081-8041462