Gradara: il castello di Paolo e Francesca
Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.
(Divina Commedia, Inferno – Canto V, 100-107)
Questi celebri versi pronunciati dal grande Dante Alighieri nella sua Divina Commedia sembrano presagire l’inizio di una favola romantica, e invece, purtroppo, dietro queste parole si nasconde una vera tragedia che si è consumata qui, nelle mura del Castello di Gradara. E forse è proprio grazie a questa tragedia che Gradara è diventato un borgo così famoso. Per una delle storie d’amore più belle dell’umanità, quella tra Paolo e Francesca. Ci troviamo nelle Marche, a soli 30 km da Urbino, al confine con l’Emilia Romagna; immersi nelle colline ma a pochi passi dal mare. Questa posizione favorevole ha reso Gradara, da sempre, una meta molto privilegiata come luogo per gestire i traffici commerciali; oggi la sua Rocca e le imponenti mura esterne a protezione del borgo fortificato rappresentano una delle strutture che meglio si conservano in Italia. Il fascino di questa rocca insieme all’immortalità della storia d’amore tra Paolo e Francesca hanno reso Gradara uno dei posti più visti nelle Marche e tra i primi 30 siti visitati in Italia.
Scopriamo insieme le cose da vedere a Gradara!
Storia di Gradara
Gradara era all’epoca un antico villaggio dell’agro-pesarese occupato nell’anno 1000 dai Romani. L’origine del suo nome pare che derivi dal latino Grata Aura, in riferimento al suo clima mite. Il paese cominciò la sua trasformazione militare nel XII secolo quando i Griffo edificarono un enorme torrione, il primo caposaldo di quello che diventerà l’enorme sistema difensivo di Gradara. Nei secoli successivi, dal XIII al XV il borgo visse sotto il dominio dei Malatesta che ampliarono la difesa con un’ulteriore torre angolare a base poligonale. Ai Malatesta seguirono gli Sforza e in occasione del matrimonio tra Giovanni Sforza con la giovane Lucrezia Borgia furono aggiunte due ali al cortile interno del castello e uno scalone d’onore che consentiva l’accesso al piano superiore. Infine i Della Rovere hanno dominato Gradara nel 1513 fino al passaggio allo Stato Pontificio. Nel 1726 furono effettuati ulteriori interventi di ristrutturazione e nell’Ottocento quando il forte passò in mani private subì delle modifiche che lo portarono al degrado. L’ultimo signore che l’ha avuto in proprietà cercò di ripristinare la struttura per come era un tempo, facendola diventare come la vediamo oggi.
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Borgo di Gradara
La visita al borgo di Gradara inizia varcando una porta trecentesca sormontata dalla Torre dell’Orologio, l’accesso primario per scoprire Gradara. Di fronte a noi si distende il corso principale Umberto I che piano piano si fa più ripido e corre fino a su la Rocca di Gradara. Non è difficile, una volta entrati in questa dimensione che sembra condurci dietro nel tempo, immaginare questa strada com’era un tempo; sembra quasi di sentire ancora lo strepito dei cavalli calpestare il selciato o immaginare dame, cavalieri e soldati che si aggirano per le vie del paese. L’aspetto urbano di Gradara è organizzato seconda la tipica distribuzione a spina di pesce, con l’arteria principale sulla quale si affacciano vecchie case dai colorati pergolati e ai lati della spina, stretti vicoletti che ospitano botteghe artigiane di ogni tipo o locande ed osterie che allietano i palati dei turisti e degli abitanti, segno tangibile, però, della trasformazione del borgo in un luogo dal turismo di massa.
Paolo e Francesca - Gradara
La tragica vicenda di Paolo e Francesca a cui ha fatto da sfondo il Castello di Gradara ha sicuramente accresciuto ancora di più il fascino di questo posto.
Due personaggi realmente esistiti: siamo nel 1275 e Francesca da Polenta, una nobile fanciulla, viene data in sposa da suo padre Guido, Signore di Ravenna, a Giovanni Malatesta, uno sciancato conosciuto come “Gianciotto”, per scopi di interesse tre le due famiglie. La fanciulla, costretta ad accettare questa unione per niente desiderata, ad un certo punto vive una storia d’amore clandestina proprio nella mura del castello con Paolo detto “Il Bello”, fratello del suo sposo che per scopi politici passava di rado nella residenza. Un giorno, però, Giovanni Malatesta li sorprese insieme e nonostante i due tentano di scappare furono colpiti tragicamente a morte con la sua spada.
Dante ha reso immortale questa struggente storia d’amore raccontandola nei versi del suo V canto dell’Inferno. Il poeta condanna i due amanti per l’adulterio commesso ma ciononostante nel suo girone infernale, dove sono collocati, vengono ritratti inseparabilmente uniti. All’amore di Paolo e Francesca è dedicato anche un itinerario che si dispiega nella zona attorno al Castello di Gradara; si chiama “Passeggiata degli Innamorati” ed è un percorso romantico da fare mano a mano con il proprio amato immersi in uno splendido panorama.
Castello di Gradara
La Rocca è il simbolo indiscusso di Gradara che da sempre si identifica nel suo forte.
Ancora oggi, dopo le ristrutturazioni del 1923 il Castello di Gradara è l’elemento d’attrazione più interessante del paese, con il suo suggestivo ingresso attraverso il ponte levatoio. In antichità era inizialmente solo una torre di guardia, costruita, come abbiamo già accennato, dalla famiglia Griffo e trasformata in residenza nobiliare dalle successive famiglie che si sono susseguite, tra cui i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
La visita al Castello di Gradara ha inizio a partire dal Cortile d’Onore dove svetta maestoso
il mastio, il torrione principale che ospita la “Sala delle Torture” e alto quasi 40 metri, da cui domina tutta la valle circostante. Al mastio originario venne aggiunta successivamente un’ala destra e poi una sinistra, che rivela, dalle sue linee molto più eleganti e dal suo carattere più residenziale che militare, la sua origine rinascimentale.
La visita prosegue poi agli appartamenti del piano nobile e alla scoperta della Sala di Sigismondo e Isotta, la Sala della Passione, il Camerino di Lucrezia Borgia e altri ambienti fino ad arrivare alla famosa Camera di Francesca.
Qui troviamo un letto a baldacchino e la celebre botola da cui avvenivano i passaggi segreti tra i due amanti, e anche il luogo esatto della tragedia poiché si racconta che proprio nella botola i due tentarono di mettersi in salvo di fronte alle ire di Gianciotto ma invano non ne uscirono vivi. All’interno della stanza è anche esposto un facsimile del costume utilizzato da Eleonora Duse nella rappresentazione della tragedia Francesca da Rimini di Gabriele D’Annunzio nel 1901. L’abito cucito dalla stilista Alberta Ferretti è stato donato al Castello di Gradara.
Proseguendo la visita si incontrano anche diversi affreschi prestigiosi tra cui la pala d’altare di Giovanni Santi, padre del grande Raffaello raffigurante la riproduzione del borgo (1484); la pala in terracotta raffigurante “la Madonna con Bambino e Santi” ad opera di Andrea della Robbia (1480) e gli affreschi del bolognese Amico Aspertini (1496-99). All’interno della Rocca di Gradara trova spazio anche una piccola pinacoteca comunale che conserva circa 20 dipinti appartenenti al periodo tra il XV e il XVII secolo.
Castello Gradara orari
Castello di Gradara orari:
- il lunedì dalle 8.30 alle 13.00 (orario di chiusura della biglietteria)
- dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 18.30 (orario di chiusura della biglietteria)
chiuso il 1 gennaio e 25 dicembre.
Biglietti di ingresso al Casello di Gradara
Biglietto intero:
€ 6,00 fino all’8 aprile 2018
€ 8,00 dal 9 aprile 2018
• dai 25 anni di età
Biglietto ridotto:
€ 3,00 fino all’8 aprile 2018
€ 4,00 dall’8 aprile 2018
• per tutti i cittadini dell’UE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni
(vale anche per i cittadini stranieri a condizione di reciprocità nella riduzione)
N.B. Nei giorni festivi e prefestivi sono possibili visite guidate con guida autorizzata. Per ulteriori informazioni e per la prenotazione fare riferimento al sito ufficiale: https://www.gradara.org/gradara/castello-gradara/
Chiesa di San Giovanni Battista
La piccola chiesa di San Giovanni Battista si trova ai piedi del Castello di Gradara, fatta costruire per volere di Giovanni Malatesta da Verucchio. La facciata della chiesa di San Giovanni Battista è di origine trecentesca ed è rimasta praticamente invariata, mentre la parte interna, dopo il terremoto del XVII secolo ha subito dei rifacimenti settecenteschi. Dentro si trova uno splendido crocifisso ligneo del 1500 che grazie ad un gioco prospettico regala al visitatore, a seconda dell’angolatura indicata da cui lo si guarda, tre espressioni di Gesù Cristo diverse tra loro; ovvero in un primo momento pare che Gesù voglia ancora dire qualche parola, successivamente passa ad uno stato di agonia esalando l’ultimo respiro e infine improvvisamente tutte le tensioni si sciolgono lasciando sul suo volto solo la serenità.
Museo Storico di Gradara
Nel Museo Storico di Gradara, istituito nel 1986, si trova una notevole documentazione utile per ricostruire l’intera storia di questo luogo. Qui è conservata una vecchia esposizione di armi utilizzate per le diverse contese che hanno riguardato il paese. Accanto a macchine da lancio e catapulte in scala appartenenti al medioevo ed uniche in Italia, troviamo anche diversi strumenti di tortura, tra cui fruste, picconi e cinture di castità utilizzati per infiggere terrore a chiunque si rifiutasse di parlare. Inoltre dal museo storico si accede anche all’interno di un’antica grotta medievale del IV secolo, una delle tante che si trovano nel sottosuolo di Gradara utili per difendersi dai numerosi conflitti ma anche per praticare diversi riti che alcune chiese proibivano.
Orari di ingresso Museo Storico di Gradara
Periodo estivo: orario continuato dalle 9.00 alle 24.00;
Periodo invernale: solo domenica e festivi dalle 9.00 alle 12.00, dalle 15.00 alle 18.00;
Costo del biglietto: 4 euro per gli adulti, gratis per i bambini.
Camminamento di Ronda
Sono due le cinte murarie che da sempre proteggono Gradara. La prima cinta è quella che racchiude lil Castello di Gradara, con torri merlate che si slanciano verso l’alto; la seconda invece, molto più estesa, racchiude l’intero centro storico di Gradara. Sono quasi ottocento i metri delle possenti mura che circondano il paese intervallate da 14 torri e una porta fortificata; oggi è possibile percorrerli solo in parte, attraversando torrette di controllo, gallerie sotterranee e feritoie che si alternano a punti panoramici mozzafiato dove talvolta la vista arriva fino a San Marino. Un percorso sopraelevato che può proseguire anche scendendo dalla ruvida pietra e continuando tra i vari itinerari che si dispiegano attorno alla Rocca.
Orari di ingresso per il Camminamento di Ronda
- periodo invernale: nei giorni feriali dalle ore 9:00-13:00 /14:00-17:30; nei giorni festivi dalle ore 10:00 alle 17:30;
- periodo estivo: nei giorni feriali dalle ore 9:00-13:00 /14:30-23:00; nei giorni festivi dalle ore 10:00 alle 23:00.
Costo del biglietto
Intero: € 2,00 – Ridotto € 1,00 (under 18)
Gratuito: minori di 10 anni, disabili certificati, giornalisti, residenti.
Prezzo intero: € 2,50.
Assedio al Castello
Gli abitanti di Gradara più che mai sentono il richiamo di un passato leggendario che tentano di rivivere nei numerosi spettacoli rievocativi messi in scena durante l’anno. Tra questi va sicuramente citato il famoso “Assedio al Castello” uno spettacolo pirotecnico e musicale che mette in scena, durante il periodo di agosto, l’assedio al Castello di Gradara avvenuto nel 1446 dagli Sforza. Per questa occasione i cittadini indossano abiti storici e si cimentano nei panni di dame, cavalieri e soldati. Oltre a questo tanti altri eventi sono in calendario a Gradara tra cui “The Magic Castle”, “Historicamente”, “Gradara d’Amare”, “Giovedì al Castello”, “Il Medioevo a Tavola” e tanti altri. Per informazioni specifiche si consiglia di riferirsi ai siti ufficiali.
Cosa mangiare a Gradara
Per la sua vicinanza all’Emilia Romagna, la cucina di Gradara riunisce un misto di sapori della tradizione enogastronomica sia marchigiana che romagnola tanto che qualcuno parla anche di cucina “marchignola”. Inoltre la vicinanza con il mare, come dicevamo all’inizio, oltre ai classici piatti dell’entroterra, non fa mai mancare in tavola piatti a base di pesce fresco provenienti dalle acque dell’Adriatico. Insomma una cucina che mette d’accordo veramente tutti! Ma parliamo di cosa mangiare a Gradara: dunque, un piatto da non perdere e tipico di questa terra sono i famosi “tagliolini con la bomba”, un piatto povero ma molto saporito. In pratica si tratta di un piatto invernale che veniva preparato in passato grazie al fuoco del camino che aiutava a soffriggere in una casseruola dell’olio prelibato insieme al lardo, alla cipolla e al pepe; nel frattempo si calavano i tagliolini in acqua e non appena cotti si versava questo soffritto sulla pasta, che bollente come era, provocava una specie di esplosione di vapore, da cui il nome buffo “tagliolini con la bomba”. Altro primo piatto tipicamente gradarese sono i “bigol”, degli spaghettoni impastati con acqua e farina dalle vecchie massaie del paese e farciti con un condimento a base di carne tipicamente marchigiana o con funghi porcini. Prodotti tipici di Gradara sono sicuramente l’olio e i vini, per i dolci invece non fatevi mancare il croccante Gradarino o il famoso Cioccolatino Galeotto in ricordo della dolce storia d’amore di Paolo e Francesca.
Dintorni di Gradara
A pochi chilometri da Gradara è possibile visitare altri meravigliosi luoghi sia nelle Marche sia nell’Emilia Romagna data la vicinanza con questa regione. Da non perdere sicuramente è la città di Urbino; a soli 30 chilometri di distanza potrete immergervi nel cuore del Montefeltro e scoprire la città palazzo ideata dal duca Federico da Montefeltro. Uno scrigno di arte e architettura, il paese di Raffaello, la culla di tutto il Rinascimento Italiano. A 40 chilometri da Gradara, in direzione nord, invece, si può andare alla scoperta di San Marino, la più antica Repubblica in Europa, indipendente da tutti, una terra di assoluta libertà con le sue meravigliose torri e castelli.
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